Trasformare edifici abbandonati in atelier d’arte

Il Ministero dei beni e delle attività culturali propone un nuovo elenco di edifici congrui per le finalità del progetto:

1) Vico Pisano (PI) – Palazzo Ducale – ex “Casello Idraulico”;   
2) Livorno, “Torre di Calafuria”;   
3) Firenze, “Villa Carducci Pandolfini” ;   
4) Trieste, Fabbricato “TSB0448”, in via Bramante n. 5;   
5) Trieste, Fabbricato “TSB0514”, in via Belpoggio n. 28;   
6) Bari, Fabbricato “La Torretta”;   
7) Ancona, “Rifugio Antiaereo”. 

L’Agenzia del Demanio dovrà pubblicare i bandi per l’assegnazione in concessione, per un periodo non inferiore a dieci anni a un canone mensile simbolico non superiore a 150 euro, a cooperative di artisti ed associazioni di artisti residenti nel territorio italiano. 

Nel bando saranno indicate le modalità d’uso dell’immobile, la tipologia di produzione artistica compatibile con la natura del bene concesso in uso o locazione, anche in relazione ai piani urbanistici e di riqualificazione urbana del territorio in cui si trova l’immobile.

Gli interessati dovranno presentare un progetto artistico, di durata almeno decennale, con indicazione delle iniziative che si intendono realizzare e dei mezzi finanziari per farvi fronte. 

Nella valutazione sarà data priorità ai progetti che presentano determinati requisiti, come:
a) interdisciplinarietà tra diversi settori artistici; 
b) disponibilità a condividere i locali concessi in uso con artisti provenienti da altri territori italiani e stranieri coinvolti nella realizzazione del medesimo progetto; 
c) attuazione periodica di iniziative aperte al pubblico; 
d) alternanza, nei locali concessi, di produzioni artistiche e dei relativi artisti; 
e) relazione organica e costruttiva con il territorio di riferimento e con l’intera filiera artistico-culturale e creativa; 
f) sostenibilità e fonti plurime di finanziamento, pubblico o privato; 
g) promozione da parte di cooperative di artisti ed associazioni di residenti composte prevalentemente da artisti di età inferiore ai 35 anni; 
h) raccordo con il tessuto culturale e le tradizioni culturali del territorio in cui è sito l’immobile, creando sinergie con gli enti locali e le associazioni culturali gia’ attive nel contesto; 
i) gestione eco-sostenibile dell’immobile. 

Dovrà anche essere prevista nell’ambito del progetto e compatibilmente con la tipologia dell’immobile, la realizzazione di servizi aggiuntivi tipo ristorazione, caffetteria, accoglienza, gestione di punti vendita di prodotti culturali, purchè non abbiano carattere prevalente rispetto alla produzione artistica.

Una volta ottenuto l’immobile, i beneficiari dovranno realizzare un sito internet entro 60 giorni dall’avvio del progetto artistico in modo che questo sia fruibile dalla collettività.

Gli oneri della manutenzione ordinaria saranno a carico del locatario o concessionario, mentre per gli interventi di manutenzione straordinaria è prevista, a favore degli assegnatari degli immobili, l’erogazione di contributi a fondo perduto in proporzione alle spese sostenute.

Nelle proposte dovrà essere curata con attenzione la progettazione degli interventi di recupero.
I progetti dovranno essere accompagnati da adeguati elaborati tecnici realizzati da professionisti operanti nel settore dell’edilizia, dell’urbanistica e del paesaggio.
Gli immobili dovranno subire una trasformazione compatibile con lo spazio concesso. Nella valutazione delle proposte, infatti, l’Ente gestore terrà conto della compatibilità del progetto artistico con le caratteristiche strutturali dei luoghi in cui i progetti saranno realizzati.